venerdì 9 novembre 2007

il sovrano e i sudditi

era il giorno della campagna di avigliana, quando 4 di noi partirono insieme al sovrano, incuriositi da un sospetto invito. non appena giunti sulle rive del lago, il nostro re incendiò i nostri cuori riportando la celebre frase che un ideologo fondatore della civiltà turnica pronunciò in quei luoghi sul letto di morte: "libera chiesa in libero stato". spinti da cotanta saggezza ci dirigemmo verso il nostro obiettivo. dopo poche ore, inebriati da pozioni sospette offerteci, ci rivolgemmo verso casa. e fu allora che la saggezza del re si palesò in tutta la sua evidenza. dopo aver preso a calci una centralina dell'enel -simbolo forse di un capitalismo cieco - il nostro sovrano ci riportò in patria con piglio da leader. tra di noi vi era il futuro 'droghiere di stato', il quale ottenne il titolo nonostante le preoccupazioni del nostro premuroso re. l'episodio è ancor oggi ricordato e offre testimonianza dell'amorevole attenzione del sovrano per i suoi sudditi.

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